RITRATTO DI UOMO
André è forse il personaggio più tragicamente lucido de "Le Rose di Versailles". Mentre Oscar incarna l'eroismo romantico e la ribellione contro i ruoli di genere, André rappresenta l'impossibilità stessa dell'amore quando la società decide chi può amare chi.
La sua condizione è una condanna sociale. Nipote della governante, cresciuto accanto a Oscar come compagno di giochi, poi divenuto suo servitore—
André vive intrappolato in una posizione che gli permette di stare accanto a lei ogni giorno, ma gli nega qualsiasi possibilità di essere visto come uomo, come uguale.
L'abisso di classe tra una nobile Jarjayes e un domestico è invalicabile nell'Ancien Régime. Anche solo dichiarare il proprio amore sarebbe un'impertinenza imperdonabile, una violazione dell'ordine sociale che distruggerebbe entrambi.
La cecità di André (letterale, da un occhio) diventa metafora crudele: lui vede Oscar in modo totale, assoluto, ma non può essere visto da lei—non perché Oscar sia emotivamente cieca, ma perché la società ha deciso che lui è invisibile come pretendente.
È trasparente, funzionale, un'estensione della casa Jarjayes, non un uomo con desideri propri.
Ciò che rende André straordinario è la sua consapevolezza disperata. Sa perfettamente che il suo amore è socialmente impossibile, eppure non può smettere di amare.
Non è l'ingenuo che spera nel miracolo—è l'uomo razionale e folle che conta i giorni accanto alla persona irraggiungibile.
La sua fedeltà non è romantica devozione cavalleresca: è la scelta quotidiana di restare accanto a Oscar sapendo che ogni giorno rinnova la propria sofferenza e al tempo stesso il senso della sua esistenza.
L'ironia suprema è che André vive la Rivoluzione dall'interno: combatte per "Liberté, Égalité, Fraternité", ma è solo quando il vecchio mondo brucia davvero, quando le barriere di classe crollano nel caos e nel sangue, che il suo amore diventa nominabile.
Solo quando Versailles va in fiamme, André può finalmente dire "ti amo" senza che sia un crimine sociale. La loro unione si compie sulle barricate, un istante di parità perfetta prima della fine.
André non muore per la Rivoluzione. Muore avendo finalmente vissuto in un mondo dove il suo amore era possibile.
È l'atto d'accusa finale di Riyoko Ikeda: un sistema così rigido e disumano da costringere l'amore più puro a fiorire solo sulla soglia della morte.

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