RITRATTO DI DONNA
costretta a vivere
su una lama sottile.
Cresciuta dentro un recinto d'onore,
una gabbia forgiata con amore severo,
dove tuo padre ha tracciato per te
un binario dritto, certo, implacabile:
la via della spada, del dovere, della gloria.
Ma quel sentiero è troppo stretto
per contenere l'immensità che porti dentro.
Il tuo volto è una finestra su questa prigionia.
Le labbra custodiscono segreti
che muoiono prima di nascere —
parole d'amore mai dette,
confessioni di rimpianto che si sciolgono in lacrime.
I riccioli selvaggi che incorniciano il tuo viso
sono l'unica ribellione visibile,
un'eleganza indomita,
il riflesso di una natura che rifiuta
di essere completamente domata.
Ma è lo sguardo che tradisce tutto.
Quello sguardo velato di lacrime cristalline,
dove si consuma il dramma intero:
la malinconia di chi capisce troppo —
l'ingiustizia del proprio destino
e quella, più grande, del mondo.
Per anni, quel recinto è stato paradossalmente tuo rifugio.
Ti ha protetta dalla complessità,
dai turbamenti che bruciavano nell'anima altrui,
dalle sofferenze che vedevi nelle altre donne —
soprattutto in lei, Maria Antonietta,
tua amica e specchio,
prigioniera come te in una gabbia diversa,
ma ugualmente amara e dorata.
Il tuo ruolo di soldato era duro, spietato,
ma tremendamente semplice:
onore. Etica. Lealtà.
Coordinate certe in un mondo incerto.
Poi, inevitabilmente, la vita accade.
E il fuoco, a lungo sopito sotto la cenere del dovere,
inizia a divampare.
Accade l'incontro con Fersen.
Accade la scoperta che André è un uomo,
e che tu sei una donna.
Accade l'ingiustizia sociale,
che la tua anima limpida non può più ignorare.
Oscar, sei completamente impreparata a questi sentimenti.
Non temi l'amore — temi l'incendio.
Temi quelle emozioni perché sai, istintivamente,
che portano dentro di sé un inevitabile cambiamento.
Ogni turbamento, ogni emozione "femminile",
è anche una scoperta dolce:
ma è soprattutto una fiamma che lambisce le sbarre della tua gabbia,
una forza che minaccia di fondere
le fondamenta di tutta la tua esistenza.
Il binario certo tracciato da tuo padre
sta bruciando.
Quelle lacrime che ti velano gli occhi
sono il simbolo esatto di questa consapevolezza.
Sono il grido di un'anima che brucia,
il dolore di chi vede il proprio recinto sicuro andare in fumo,
capendo che la vita "semplice" da soldato
è finita per sempre.
È la Ri-nascita.
Dolorosa. Intensa. Inevitabile.
La rinascita della donna che sei.
Sei un'anima bella che, vedendo il proprio mondo crollare,
sceglie di non fuggire,
ma di cercare una nuova via —
una via che non sia quella tracciata dal padre
né quella subita dalle altre,
ma solo e unicamente la tua.
Perché sei Oscar François de Jarjayes,
e il tuo destino non è scritto da nessun altro.

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